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Nell'era digitale in cui viviamo, la ricchezza di informazioni disponibili online rappresenta un'opportunità e una sfida allo stesso tempo. Da un lato, abbiamo accesso a una vasta gamma di conoscenze e risorse; dall'altro, siamo costantemente esposti a bufale, notizie false e disinformazione.

Le bufale, chiamate anche "fake news" o "hoax", sono informazioni inventate o distorte che vengono diffuse deliberatamente per ingannare il pubblico.

Per quale motivo si diffondono le bufale online?

Alcuni individui creano una bufala per fini politici o ideologici, cercando di influenzare l'opinione pubblica o danneggiare rivali. Altri le diffondono per attirare clic e generare guadagni pubblicitari attraverso siti web o piattaforme di social media. In poche parole la risposta è: per un semplice tornaconto personale.

La viralità delle bufale è spesso alimentata dall'effetto "filtro a bolle", un fenomeno che si verifica quando un sistema di informazioni, come un motore di ricerca o un social network, personalizza i contenuti mostrati all'utente o i risultati di una ricerca in base alle sue preferenze e alle sue ricerche passate. Questo può portare alla creazione di una "bolla" di informazioni in cui l'utente vede solo contenuti che confermano le sue opinioni e convinzioni esistenti, e viene esposto a un numero limitato di opinioni diverse.

La viralità delle bufale può essere alimentata dall'algoritmo delle piattaforme di social media, che favoriscono il coinvolgimento emotivo e la condivisione rapida dei contenuti. Su Facebook ad esempio, vengono suggeriti gruppi, pagine o post attinenti ai propri interessi. Questo processo contribuisce ad alimentare "la bolla".

Riconoscere e combatterle le bufale è cruciale per mantenere un'informazione di qualità e promuovere una società informata e consapevole. Ecco 10 consigli pratici per identificare e contrastare le bufale online.



Verificate le fonti

Prima di condividere o credere a una notizia, assicuratevi di verificare la fonte. Le fonti affidabili sono generalmente organizzazioni di stampa rinomate, istituzioni accademiche, o enti governativi. Ad esempio, se leggete un articolo su una scoperta scientifica, verificate se è stato pubblicato su riviste peer-reviewed (pubblicazioni accademiche o scientifiche il cui contenuto è stato sottoposto a una valutazione critica e rigorosa da parte di esperti nel campo, noti come "revisori tra pari" o "peer reviewer" in inglese).

Verificate quindi se la notizia è stata riportata anche da altre fonti affidabili (vedi testate giornalistiche online). Se è una notizia importante, è probabile che più fonti la coprano in modo indipendente.


Esistono diversi siti web specializzati nella verifica delle notizie e nella smentita delle bufale.

In Italia, ci sono diversi siti web affidabili dedicati al fact-checking e alla verifica delle bufale online. Ecco alcuni dei più rinomati:

  1. Bufale.net Questo sito offre un'ampia gamma di contenuti dedicati al debunking di bufale, leggende metropolitane e notizie false circolanti in Italia e nel mondo.
  2. Il Disinformatico: il blog di Paolo Attivissimo, giornalista informatico e cacciatore di bufale
  3. Pagella Politica Si concentra principalmente sulla verifica delle dichiarazioni fatte da politici italiani e istituzioni pubbliche, valutando la veridicità delle affermazioni attraverso il "Truth-O-Meter".
  4. Open.online Il sito web di Open (fondato da Enrico Mentana) è noto per la sua sezione dedicata al fact-checking, dove analizza e verifica la veridicità di notizie e dichiarazioni di interesse pubblico.
  5. Il Post: Anche Il Post include una sezione dedicata al fact-checking, in cui verifica e analizza le notizie più rilevanti del momento.

Questi siti offrono un'importante risorsa per coloro che desiderano verificare la veridicità delle informazioni online e combattere la diffusione delle bufale e delle notizie false. È sempre consigliabile consultare più fonti affidabili prima di accettare o condividere una notizia.

Siti Web di Fact-checking all'estero

  1. Snopes Un sito web molto noto e affidabile che analizza e verifica la veridicità di notizie, leggende metropolitane e voci diffuse online.
  2. FactCheck.org Un'organizzazione senza scopo di lucro che monitora l'accuratezza delle dichiarazioni fatte da figure pubbliche negli Stati Uniti.
  3. PolitiFact Famoso per il suo "Truth-O-Meter", questo sito esamina dichiarazioni politiche e assegna loro un livello di verità sulla base delle prove disponibili.
  4. BBC Reality Check Un servizio offerto dalla BBC che verifica e analizza affermazioni fatte dai politici e dai media.



Controllate la data

Le bufale spesso riciclano vecchie notizie o eventi, facendo sembrare che siano attuali. Controllate sempre la data di pubblicazione per assicurarvi che l'informazione sia recente e pertinente. E se non è presente la data? Esiste una soluzione fai da te. Cliccate con il tasto destro del mouse sulla pagina Web e selezionate l'opzione Visualizza sorgente pagina (su Firefox o su Chrome)/Visualizza origine della pagina su Edge e utilizzando la combinazione CTRL+F cercate la voce
datePublished

Verranno evidenziate le parti del codice sorgente relative alla data di pubblicazione, creazione o modifica della pagina stessa. Ecco alcuni esempi (la data è in formato aaaa/mm/gg):



In quest'altro caso, oltre alla data di pubblicazione, è presente la data di creazione e di modifica:





Analizzate le foto e i video

Le immagini e i video possono essere facilmente manipolati. Utilizzate strumenti online o ricerca inversa delle immagini per verificare l'autenticità di foto e video e individuare manipolazioni.

Ecco alcuni esempi:

  • Google Immagini Consente di eseguire una ricerca inversa delle immagini per trovare altre occorrenze della stessa foto online, aiutando a determinare se è stata manipolata o presa fuori contesto.
  • InVid Un'estensione del browser che aiuta a analizzare video online per individuare eventuali manipolazioni o falsificazioni.
  • Forensically Un insieme di strumenti online che consentono di esaminare l'autenticità di immagini digitali, inclusi strumenti per rilevare modifiche e manipolazioni.
  • FotoForensics Un'altra risorsa online che fornisce strumenti per analizzare immagini digitali e individuare manipolazioni tramite l'analisi dei dati digitali incorporati nelle immagini stesse.

Questi strumenti e risorse possono essere utili per verificare l'autenticità delle immagini e dei video online e scongiurare la diffusione di informazioni false o manipolate.

Leggete l'intero articolo prima di farvi un'opinione, di commentarlo o di condividerlo

Le bufale spesso contengono informazioni contraddittorie o incomplete. Sempre più spesso, vengono condivisi sui social degli articoli con titoli o copertine sensazionalistiche senza neanche leggerli.

Il livello di attenzione di un utente su Internet può variare notevolmente a seconda di diversi fattori, tra cui l'interesse personale per il contenuto, l'urgenza percettiva del messaggio, la personale credibilità della fonte e il contesto in cui viene presentato il contenuto. Tuttavia, è importante considerare che, in generale, l'esperienza online di un utente può essere influenzata da fenomeni come sovraccarico di informazioni, la dipendenza dai social media e l'abitudine alla lettura veloce dei contenuti.

Quanto alla condivisione di articoli senza nemmeno leggerli, ci sono diverse ragioni che possono spiegare questo comportamento:

  1. Effetto virale e conformità sociale
    Gli utenti tendono ad essere influenzati dal comportamento degli altri utenti sui social media. Se vedono che un articolo sta ottenendo molte condivisioni o "mi piace", potrebbero condividerlo a loro volta senza neanche leggerlo, seguendo l'effetto di conformità sociale.
  2. Titoli Accattivanti
    Gli articoli con titoli accattivanti o sensazionalistici sono progettati per attirare l'attenzione degli utenti e spingerli a cliccare e condividere senza nemmeno leggerne il contenuto completo. Questo fenomeno è noto come "clickbait".
  3. Fiducia nella fonte
    Gli utenti potrebbero condividere articoli da fonti che ritengono affidabili senza effettuare una verifica accurata del contenuto dell'articolo stesso. Se hanno fiducia nella fonte, potrebbero presumere che l'articolo sia accurato e degno di condivisione.
  4. Scarsa alfabetizzazione mediatica
    Alcuni utenti potrebbero non essere consapevoli dell'importanza di verificare le fonti e valutare criticamente il contenuto prima di condividerlo. Questo può portare a una condivisione impulsiva di articoli senza comprendere appieno il loro contenuto o la loro veridicità.
  5. Pigrizia Cognitiva
    In un ambiente digitale caratterizzato da una grande quantità di informazioni, gli utenti possono cadere nella pigrizia cognitiva, optando per la condivisione rapida di contenuti anziché dedicare tempo ed energia a valutare attentamente la loro veridicità e rilevanza.



Esaminate il contenuto emozionale e "il tono" utilizzato

Le bufale spesso cercano di suscitare emozioni intense come rabbia, paura o entusiasmo. Fate attenzione alle notizie che sembrano progettate per manipolare le vostre emozioni.

Esempi di tipologie di notizie con contenuto emotivo includono:

  • Titoli sensazionalistici progettati per suscitare paura o indignazione.
  • Storie che giocano sulle emozioni dei lettori, come quelle riguardanti bambini malati o animali in difficoltà, spesso utilizzate per attirare l'attenzione e la condivisione.
  • Argomenti delicati associati a temi come il razzismo o l'omofobia

Prestate attenzione al tono e al linguaggio utilizzati nell'articolo o nel post. Se il testo è estremamente emotivo, sensazionalistico o tendenzioso, potrebbe essere un segnale che si tratta di una fonte di informazioni non affidabile. Cercate notizie che presentino un linguaggio obiettivo e neutro per una copertura più accurata degli eventi.



Ricercate l'autore del contenuto originale
Cercate informazioni sull'autore dell'articolo o della pubblicazione. Se l'autore è sconosciuto o poco affidabile, potrebbe essere un segnale di allarme.

Ecco alcuni punti chiave da considerare quando si ricerca l'autore del contenuto:

  1. Identità e credenziali Cercate informazioni sull'identità e le credenziali dell'autore. Verificate se l'autore è un giornalista professionale, un esperto nel campo trattato o una persona con una conoscenza approfondita dell'argomento. Le credenziali dell'autore possono fornire un'indicazione della sua affidabilità e competenza nel fornire informazioni accurate e ben documentate.
  2. Esperienza e background Esaminate l'esperienza e il background dell'autore nel settore specifico dell'informazione. Se l'autore ha una lunga esperienza nel campo o ha lavorato con fonti autorevoli nel passato, ciò può aumentare la sua credibilità. Tuttavia, se l'autore ha un background poco chiaro o non ha una storia di lavoro nel settore, potrebbe essere motivo di cautela.
  3. Pubblicazioni precedenti Cercate altre pubblicazioni o articoli dell'autore su argomenti simili. Se l'autore ha pubblicato articoli affidabili e ben documentati in passato, ciò può essere un segno positivo della sua credibilità. Al contrario, se l'autore ha una storia di pubblicazioni sensazionalistiche o inaccurati, potrebbe sollevare dubbi sulla veridicità del contenuto.
  4. Affiliazioni e collegamenti Verificate le eventuali affiliazioni dell'autore con organizzazioni, istituzioni o gruppi di interesse. Se l'autore è affiliato a un'organizzazione riconosciuta o rispettabile nel settore, ciò può aumentare la sua credibilità. Tuttavia, se l'autore ha collegamenti con gruppi di interesse o organizzazioni con una reputazione dubbia, potrebbe sollevare domande sulla sua indipendenza e obiettività.
  5. Recensioni e feedback Cercate recensioni o feedback sull'autore da parte di altre fonti affidabili nel settore. Le opinioni di altri esperti o professionisti nel campo possono fornire un'ulteriore prospettiva sulla credibilità e l'affidabilità dell'autore.



Attenzione alle anomalie linguistiche
Le bufale spesso contengono errori grammaticali, ortografici o di stile. Prestate attenzione a queste anomalie linguistiche che potrebbero indicare un'informazione non veritiera.

Immaginate di leggere un articolo online che afferma: "Il presedente della compagnia XYZ a annunziato il rilascio di un nuovo prodotto rivoluzionario."

In questo caso, ci sono diverse anomalie linguistiche che sollevano dubbi sulla veridicità dell'articolo:

  1. Errori ortografici La parola "presedente" è chiaramente un errore ortografico per "presidente". Questo errore evidente potrebbe indicare una mancanza di professionalità o cura nel redigere l'articolo.
  2. Errore di grammatica La frase "a annunziato" contiene un errore grammaticale. Il verbo corretto sarebbe "ha annunciato", utilizzando il verbo "avere" al passato prossimo.
  3. Manca di coerenza stilistica L'utilizzo di "a" al posto di "ha" e "annunziato" al posto di "annunciato" indica una mancanza di coerenza stilistica e linguistica. Questo suggerisce che l'articolo potrebbe non essere stato redatto da un professionista o da un'entità attendibile.
  4. Incoerenza con il livello di formalità L'uso di un linguaggio informale come "annunziato" anziché "annunciato" potrebbe essere incoerente con il tono e il registro linguistico che ci si aspetterebbe da un'organizzazione o da una fonte di informazioni affidabile.
  5. Manca di revisione editoriale La presenza di errori così evidenti e facilmente correggibili suggerisce che l'articolo potrebbe non essere stato sottoposto a una revisione editoriale adeguata prima della pubblicazione. Questo solleva dubbi sulla credibilità dell'informazione presentata.



Consultatevi con persone più esperte di voi
Se avete dubbi sulla veridicità di una notizia, consultate esperti nel campo correlato. Gli esperti possono fornire una valutazione accurata e informata.

Contatti diretti Utilizzate i social media o le piattaforme online per contattare direttamente giornalisti, scienziati, accademici o esperti nel campo specifico in cui si trova la notizia controversa. Molte persone esperte sono attive sui social media e sono disponibili a rispondere a domande o fornire chiarimenti.

Partecipazione a discussioni e forum Partecipate a discussioni online o forum di settore dove esperti nel campo discutono e analizzano le notizie e le informazioni rilevanti. Condividere la notizia controversa e chiedere feedback agli esperti può aiutare a ottenere una valutazione accurata della sua veridicità.



Analizzate l'URL del sito web

Controllate l'URL del sito web da cui proviene l'articolo o la notizia. I siti web che diffondono fake news spesso utilizzano URL sospetti o strani che possono essere simili a quelli di siti affidabili ma con piccole variazioni. Verificate sempre che l'URL corrisponda a quello di una fonte attendibile.

Immaginate di incontrare un articolo con il titolo "Nuova scoperta scientifica rivoluzionaria! Scoperta la cura definitiva per il cancro" condiviso su un social media. L'URL del sito web che ospita questo articolo è "www . cancrocuremiracolosa . com".

In questo caso, l'URL del sito web solleva alcuni dubbi sulla sua credibilità. Ecco perché:

  1. Manca di Autorità L'URL non corrisponde a quello di un'istituzione scientifica, un ospedale o una pubblicazione medica rinomata che solitamente sarebbe associata a una scoperta scientifica così importante. Invece, sembra indicare un sito web generico e poco conosciuto.
  2. Utilizzo di parole sensazionalistiche La parola "miracolosa" nell'URL suggerisce una promessa eccessivamente ottimistica e sensazionalistica. Questo tipo di linguaggio potrebbe indicare una mancanza di professionalità e serietà da parte del sito web.
  3. Mancanza di credibilità scientifiche Non vi è alcuna menzione di istituzioni scientifiche riconosciute o di esperti nel campo della ricerca sul cancro associati al sito web. Solitamente, le scoperte scientifiche significative vengono pubblicate su riviste accademiche peer-reviewed o annunciate da istituzioni scientifiche di prestigio.
  4. Possibile intento fraudolento L'URL potrebbe essere stato scelto per attirare l'attenzione degli utenti con una promessa irrealistica e sensazionalistica, piuttosto che per fornire informazioni accurate e verificate.



Riflettete prima di condividere
Prima di condividere una notizia, riflettete attentamente sulle possibili conseguenze della vostra azione. La diffusione di bufale contribuisce alla disinformazione e può danneggiare la fiducia nell'informazione.


Il ruolo dell'intelligenza artificiale (IA)

L'intelligenza artificiale può svolgere diversi ruoli nella creazione e nella diffusione di bufale online, inclusi foto e video. Ecco alcuni modi in cui l'IA può essere coinvolta:

  1. Generazione di contenuti falsi
    Gli algoritmi di generazione di testo, immagini e video possono essere utilizzati per creare contenuti falsi che sembrano autentici. Ad esempio, modelli di linguaggio generativi come GPT (Generative Pre-trained Transformer) possono essere addestrati per scrivere articoli di notizie falsi o per produrre commenti e post sui social media che sembrano essere scritti da persone reali.
  2. Manipolazione di foto e video
    L'IA può essere utilizzata per manipolare e alterare immagini e video in modi difficili da rilevare. Algoritmi di editing delle immagini possono essere utilizzati per creare deepfake, ovvero video manipolati che sembrano presentare persone reali (semre più spesso anche personaggi pubblici) in situazioni false o compromettenti. Questi video possono essere utilizzati per diffondere false informazioni, diffamare persone o influenzare l'opinione pubblica.
  3. Automazione della diffusione di contenuti
    Gli algoritmi di automazione dei social media possono essere utilizzati per diffondere rapidamente contenuti falsi su una vasta gamma di piattaforme online. Questi algoritmi possono automatizzare la creazione di account falsi o bot che condividono e promuovono attivamente contenuti falsi, amplificando la loro diffusione e rendendo più difficile identificare l'origine del contenuto.
  4. Creazione di account falsi e bot
    L'IA può essere utilizzata per creare e gestire account falsi e bot sui social media, che vengono utilizzati per diffondere disinformazione e propaganda. Questi account possono essere progettati per sembrare autentici e interagire con altri utenti, contribuendo così a conferire maggiore credibilità ai contenuti falsi che condividono.
  5. Analisi e rilevamento di disinformazione
    D'altra parte, l'IA può essere utilizzata anche per analizzare e rilevare contenuti falsi e disinformazione online. Gli algoritmi di apprendimento automatico possono essere addestrati per identificare modelli e caratteristiche comuni nei contenuti falsi, aiutando così a individuare e contrastare la diffusione di bufale online.

CONCLUSIONE E CONSIDERAZIONI

Per combattere le bufale, è fondamentale educare il pubblico sull'importanza della verifica delle fonti e della critica informativa. Le piattaforme di social media dovrebbero implementare politiche per limitare la diffusione delle bufale e promuovere contenuti affidabili. Inoltre, gli educatori potrebbero integrare la competenza mediatica nei programmi scolastici per insegnare agli studenti a valutare criticamente le informazioni online.

In generale, è importante mantenere un atteggiamento critico e cautela quando si tratta di informazioni trovate sui social media, specialmente se non provengono da fonti affidabili. La condivisione di notizie non verificate può contribuire alla diffusione di disinformazione e bufale, danneggiando la fiducia nell'informazione e nella comunicazione online.

Educazione, collaborazione tra piattaforme online e vigilanza individuale sono essenziali per contrastare la diffusione delle bufale e promuovere un'informazione di qualità nella società digitale.

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